Come provare un Arco

Per la scelta di un buon arco, non è necessario provarlo in un concerto, basta effettuare alcune valutazioni anche comodamente a casa. Principalmente si consiglia di provare l’aderenza alla punta, utilizzando l’arco in modo che sia nella maggior situazione di disagio:

  1. Pianissimo
  2. In punta (ultimi 4 cm)
  3. Corda vuota (senza vibrato poiché questo aiuta la partenza della corda)
  4. Quarta corda (la più difficile da mettere in vibrazione)
  5. Vicino al ponticello (solamente gli archi di ottimo materiale possono ottenere buoni risultati in questa posizione)

 Spesso si crede che un arco con la testina pesante dia una buona aderenza sulla corda in prossimità della punta. Questo è assolutamente sbagliato: ci sono infatti archi leggerissimi alla punta, che possiedono un’aderenza meravigliosa ed altri pesanti che ne sono privi.

Se proviamo l’aderenza in tutto l’arco, notiamoche al tallone il contatto è abbastanza facile da ottenere, perché la posizione è molto vicina alla mano.

Quando ci allontaniamo dal tallone sentiamo meglio le caratteristiche di quell’arco: verso il centro dell’arco entrano in gioco la qualità del legno, la conicità della bacchetta ed il tipo di curva. Quindi al centro dell’arco avremo il risultato di queste diverse componenti.

Alla punta queste componenti sono ancora più importanti: si mette sotto sforzo tutta la bacchetta, tutta la curva e tutti gli spessori, quindi se ci sono delle imperfezioni in queste componenti, si evidenziano più difetti che suonando in altre parti dell’arco.

Provando quindi contemporaneamente i cinque punti elencati sopra, non bisogna ascoltare la qualità sonora emessa, ma l’aderenza sulla corda. Solamente un arco con buona qualità del legno, una curva perfetta, spessori della bacchetta giusti, buona qualità dei crini potrà avere una migliore aderenza.

Mentre un esperto del settore può riconoscere questi parametri semplicemente visionando l’arco, il musicista è spesso attratto da alcune caratteristiche dell’arco che non ne determinano la bontà, come il colore del legno e dei crini, la montatura, ecc…

E’ fondamentale tendere il crine quanto l’arco richiede: suonando, la bacchetta non deve toccare il crine ma non deve neppure crearsi uno spazio esagerato, che tenderà a snaturare le qualità dell’arco e del suono.

Con queste brevi indicazioni, il musicista può realmente sapere se l’arco potrà rispondere alle elevate qualità tecniche e sonore necessarie per le sue performance. Infatti un’ottima aderenza alla punta significa che il suono prodotto arriverà lontano rimbalzando nelle pareti per poi ritornare all’esecutore (suono di feedback).