Manutenzione e cura dell’Arco

L’arco non deve essere ‘scrostato’ ogni tanto, ma ‘delicatamente pulito’ ogni giorno. Solitamente, dopo aver dato la pece, la bacchetta ed i lati della testina si sporcano con la polvere della pece stessa. Se questa viene tolta subito l’arco si conserva pulito. Lasciata per alcune ore, con il calore, la pece si attacca all’arco.
Anche durante l’uso dell’arco la pece tende ad attaccarsi alla bacchetta. L’arco quindi, andrebbe pulito sia dopo aver dato la pece che dopo l’uso. Per fare questo consigliamo di passare sulla bacchetta un tessuto morbido per asportare tutta la pece. Questa operazione richiede un minuto di tempo, che il musicista dovrebbe sempre dedicare alla conservazione del suo arco, rendendolo pulito e lucente.
Se questo non viene fatto quotidianamente, come abbiamo detto, la pece si scioglie e si attacca all’arco ed allora il musicista non è più in grado di intervenire per la pulizia, e soltanto l’archettaio, al cambio dei crini può ridare all’arco la sua lucentezza originale.

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TECNICHE PER PULIRE L’ARCO

Sconsigliamo sempre ai musicisti di pulire l’arco con solventi, perché con questi prodotti, per poter fare un ottimo lavoro, si rende necessaria una buona dose di professionalità. Si rischia, infatti, di intaccare la lucentezza e la patina di antico, che costituiscono la bellezza dell’arco.
A volte capita che per rendere l’arco più lucente, anche i restauratori usino qualche goccia di olio paglierino. Bisogna fare molta attenzione nell’uso di queste sostanze, perché quando l’olio penetra nelle fibre, distrugge lentamente la bacchetta e ne diminuisce l’elasticità; consigliamo quindi di non usare olio, se non oli essenziali, ovvero quelli che evaporano in un tempo molto veloce.

LA TENSIONE DEI CRINI

La tensione dei crini è importante perché permette di ottenere dallo strumento un suono più o meno morbido. Tirando maggiormente i crini si mette in tensione la bacchetta e la si allontana dai crini stessi; l’arco diventa così più scattante, e il suono meno dolce. È possibile quindi adattare l’arco alle esigenze del musicista, variando la tensione del crine.

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La bacchetta viene sollecitata dalla tensione del crine fino a raggiungere una soglia limite, oltre la quale inizia lo snervamento del legno, perché la tensione del crine è troppo elevata rispetto alla resistenza della bacchetta. Tirare troppo l’arco vuol dire snervalo in fretta, perché se la tensione supera il valore la bacchetta sfibrerà molto più velocemente e in modo irreversibile.
Quando l’arco, per le esigenze del musicista, è troppo debole e la tensione dei crini è già al massimo, si consiglia di optare per un altro arco con caratteristiche più ottimali.